Open science: la scienza fatta bene

Proponent: Paola Galimberti (Università di Milano)

Programma: A chi appartiene la scienza? La domanda sembra avere una risposta scontata,
ma la realtà ci racconta una storia molto diversa. Il sistema della comunicazione scientifica
incontra da anni serie difficoltà legate alla accessibilità, alla trasparenza dei processi (con cui
si valida, si valuta si dissemina la ricerca scientifica) e alla riproducibilità dei risultati. La
scienza aperta, come modalità di conduzione della ricerca in grado di garantire i principi di
riproducibilità, accessibilità e trasparenza delle ricerche finanziate con fondi pubblici (e non
solo) sembra essere la strada corretta da intraprendere. I seminari previsti mirano ad illustrare
ai partecipanti le diverse dimensioni di realizzazione della scienza aperta, gli strumenti e le
pratiche a disposizione degli studiosi, i vantaggi e gli svantaggi delle diverse scelte che possono
essere operate (ad esempio nella scelta delle modalità di Open Access).
Si tratta di un cambiamento culturale e di prospettiva importante, saldamente avviato dalla
Commissione europea e da molte istituzioni nei diversi Paesi, e che in Italia fatica un po’ a
decollare. Certamente tematiche come la gestione consapevole dei diritti d’autore e le modalità
di valutazione della ricerca hanno un ruolo fondamentale per l’implementazione di questo
cambiamento culturale, in un contesto in cui le cose evolvono molto rapidamente ed è quindi
importante per i giovani ricercatori non rimanere indietro.

Destinatari: dottorandi dell’Ateneo, docenti, ricercatori e personale tecnico-amministrativo

Periodo e durata: i giorni 2 febbraio; 9 febbraio e 16 febbraio dalle ore 9.00 alle 13.00

Luogo: Aula 5 – Nuovo Polo Didattico (edificio color melanzana), via Ferrata 5

Iscrizione: Form on line

Registration: https://forms.gle/A6xmgvEp3JCey6At7

Calendario:
Open science (4 ore)
Una definizione di Open science
I principi
Le politiche (livello europeo, nazionale e istituzionale)
Gli strumenti
La gestione dei diritti
Open access e le diverse strade (green gold diamond ibrido e contratti trasformativi)

Aspetti particolari (4 ore)
I predatory publishers (perché nascono, come riconoscerli e come difendersi)
Preprint server e piattaforme di open peer review

Dati FAIR (4 ore)
Alcune definizioni; Dato, Dato FAIR, Research data management
Cosa significa gestire i dati in maniera FAIR e perché farlo
Gli strumenti a disposizione
DMP, cosa è e come si scrive

I partecipanti sono invitati a leggere prima della data di inizio del corso un breve articolo in pdf scaricabile sul sito  https://zenodo.org/record/7212922#.Y8z1qHbMK3A .
La parte di interesse è quella sulla storia dell’editoria scientifica (prime pagine fino a pagina 7).

Ai dottorandi interessati verrà anche proposto un “compito a casa” che verrà successivamente corretto. Il compito
consisterà nel valutare l’adeguatezza di potenziali sedi di pubblicazione, mettendo in pratica quanto spiegato nel
corso. In maniera, semplificata, vuol dire, per esempio, saper riconoscere una rivista predatoria o, ancora meglio,
capire in che misura una rivista soddisfa i requisiti necessari per candidarsi a sede su cui pubblicare i propri lavori
scientifici e cogliere le principali caratteristiche (ad esempio costo APC, licenze utilizzate ecc.). Ai fini del
riconoscimento dei crediti presso il proprio collegio dei docenti, la frequenza del corso verrà attestata in modalità
distinte:
– modalità base: solo frequenza
– modalità avanzata: con elaborato

CFU: 3 CFU oppure 4 CFU se con elaborato

Locandina